Commercio e posa ai tempi del COVID-19

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Le esposizioni sono state temporaneamente chiuse, i piastrellisti potevano continuare a lavorare, le forniture dall’estero erano talvolta difficoltose. Michael Zaugg, caposettore piastrelle in ceramica di SABAG, ci illustra in che modo la sua azienda di rivendita ha affrontato i compiti particolari.

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Come avete evitato le carenze di magazzino durante le restrizioni?
Michael Zaugg: fortunatamente siamo riusciti a reagire in tempo e a riempire i magazzini prima della chiusura delle frontiere.

È stato possibile garantire la sicurezza dell’approvvigionamento?
Assolutamente. Siamo sempre stati in grado di mantenere funzionante la nostra logistica ed è stato dimostrato che la nostra politica di magazzini decentralizzati e grandi volumi di stoccaggio è quella giusta. Questo comporta dei costi, è vero, ma ci permette di rimanere operativi in tempi difficili.

In che modo avete potuto assistere i posatori durante le restrizioni dovute alle misure COVID-19?
Occorrevano delle idee. Abbiamo compensato la chiusura delle esposizioni mediante i collaboratori del servizio esterno che si spostavano con campioni e foto oppure inviando link alle pagine dei produttori e ai cataloghi online e discutendo poi per telefono, WhatsApp, Skype e via dicendo con il cliente. Anche gli shop nei magazzini sono sempre rimasti operativi – il personale del magazzino preparava gli ordini e li depositava davanti all'edificio oppure li consegnavamo direttamente.

Come vengono considerate queste offerte?
Abbiamo avuto solo feedback positivi. Il nostro modello a 3 livelli, la vendita attraverso le aziende, si è dimostrato valido. La comunicazione certamente dipendeva dagli ausili tecnici, ciò nonostante il contatto è stato in alcuni casi più intenso e più frequente del solito.

Questo significa che rivenditori e posatori si sono avvicinati?
Decisamente. Abbiamo rafforzato la nostra convinzione che le aziende sono il nostro primo punto di riferimento. Viceversa i posatori hanno compreso quale valore rappresenta per loro un fornitore di servizi come noi. Sotto questo aspetto la crisi ha qualcosa di positivo.

Che importanza hanno queste esperienze per il passaggio alla nuova realtà?
Sono convinto che consolideremo e continueremo a dare forma a questo rapporto e vedremo crescere il rispetto reciproco. Se ci impegniamo e ci riusciamo, allora la pandemia ci avrà fatto crescere tutti.

 

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